Cari Amici di S. Alberto,
Cari Amici della Croce,
siamo ormai prossimi all’inizio del tempo quaresimale nel contesto di quest’anno di particolare grazia che è l’anno della fede.
Come vivere bene questi quaranta giorni di preparazione alla celebrazione della Pasqua del Signore?
Un rischio da evitare, perché certificato dall’esperienza del passato, è quello di fare dei propositi generici, come: “mi impegnerò ad essere più benevolo, più generoso, più sobrio, a pregare di più e meglio”.
I propositi, in se stessi, sono lodevoli, ma saranno inevitabilmente frustrati dal momento che, se è vero che la quaresima è un tempo di speciale grazia, è altrettanto vero che è un tempo di particolare tentazione.
È un tempo di combattimento spirituale con il Maligno, che vuole frustrare ogni nostro sincero proposito di conversione.
Al riguardo siamo chiaramente richiamati dall’orazione di colletta del Mercoledì delle Ceneri, che recita testualmente: “O Dio, nostro Padre, concedi al popolo cristiano di iniziare con questo digiuno un cammino di vera conversione, per affrontare vittoriosamente, con le armi della penitenza, il combattimento contro lo spirito del male”.
Si parla esplicitamente di un combattimento con lo spirito del male, che va affrontato vittoriosamente con le armi della penitenza.
In che cosa consistono queste armi della penitenza?
Il Vangelo del mercoledì delle Ceneri ce le indica: sono l’elemosina, la preghiera e il digiuno.
Vorrei condividere con voi gli impegni che intendo prendermi in questo tempo quaresimale, impegni di fondo che dovrebbero essere mantenuti in una logica di coerenza, con la libertà di fare qualcosa di più e di meglio in risposta a particolari sollecitazioni del Signore nel corso del tempo quaresimale.
Sul piano dell’elemosina, quest’anno inviterei tutti a mettere da parte ogni giorno 1 euro; in un tempo di crisi come l’attuale penso che la maggior parte delle persone possa fare questo piccolo sacrificio rinunciando al corrispettivo di un caffè. Al termine della quaresima, ciascuno è libero di devolvere ciò che è stato accantonato, a quell’opera di carità che ritiene prioritaria. Per gli Amici dell’Eremo, l’invito è di offrire il frutto di queste rinunce quaresimali in occasione della S. Messa del Giovedì Santo, a favore dell’Associazione “Ora et labora”, che sostiene l’Eremo nelle sue attività pastorali.
Chi fosse impossibilitato a presenziare tale celebrazione, può servirsi del conto corrente postale n° 25388166 intestato all’Associazione “Ora et labora” onlus, via S. Alberto 48, 16154 Genova.
Per quanto riguarda la preghiera, inviterei tutti a leggere e meditare con particolare attenzione il Vangelo della liturgia del giorno e di formulare per iscritto una breve preghiera che, in qualche modo, sia relativa al messaggio che ciascuno coglierà dal brano del Vangelo.
Si tratta di un esercizio concreto di “Pregare la Parola”.
Per quanto concerne il digiuno, ognuno è invitato ad astenersi da quelle cose dannose e superflue che possono in una certa misura, pregiudicare la salute fisica, psicologica e spirituale. Astenersi da ciò che ci può procurare un potenziale danno fisico e spirituale (fumo, alcool, eccessi alimentari, dolci, televisione, videogiochi, computer, sprechi, chiacchiere vane, critiche e giudizi, pensieri malevoli e sentimenti non buoni), credo sia il digiuno più gradito a Dio e più fruttuoso per chi lo pratica.
Si tratta di semplici suggerimenti alla portata di tutti, che non vogliono certamente limitare la creatività dello Spirito Santo, che può suggerire impegni penitenziali ancora più efficaci.
Con l’auspicio che questo tempo di grazia possa da tutti essere vissuto nel migliore dei modi possibile, assicuro la mia costante preghiera ed imploro la benedizione del Cielo.

P. Felice Traversa m.d.

INVITO

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